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Caffè in Italia: da simbolo nazionale a lusso quotidiano?

Caffè in Italia: da simbolo nazionale a lusso quotidiano?
Il caffè è da sempre la pausa preferita per noi italiani. Un rito che unisce, che scandisce le giornate e che rappresenta l’Italia nel mondo. Ma negli ultimi mesi questo simbolo nazionale è diventato anche il protagonista di una nuova polemica: i prezzi alle stelle.
L’aumento del caffè dal 2024 al 2025
A fine 2024, mentre i listini di tanti prodotti variavano continuamente, il caffè ha subito un vero e proprio scossone. Tra ottobre e dicembre i prezzi sono aumentati del 30%.
Così, nel giro di pochi mesi, siamo passati dal caffè a €1.00 al banco a €1.30. Poi è arrivata la lenta ma costante salita: €1.40, €1.50, fino a cifre ancora più alte nelle zone turistiche, dove i rincari si sentono ancora di più.
Un rito che diventa un lusso
Non c’è pace per noi italiani: dal 2020 viviamo in un continuo ciclo di crisi, rincari e aumenti che toccano ogni settore. Ora anche il caffè – simbolo della nostra cultura e del Made in Italy – rischia di diventare un lusso.
I giornali, i telegiornali e i social parlano continuamente di aumenti, ma la domanda resta: dobbiamo solo subire?
I costi fissi e la qualità del Made in Italy
Le aziende si giustificano con i costi fissi sempre più alti, ma il rischio è che, per rimanere a galla, si arrivi a sacrificare la qualità delle materie prime.
E questo significherebbe snaturare un prodotto che ha fatto la storia dell’Italia nel mondo.
Se davvero il caffè italiano perde qualità, cosa ne resterà della nostra immagine all’estero?
Conclusione: che futuro avrà il caffè italiano?
Dal 2020 ad oggi siamo diventati vittime di un sistema che trasforma in lusso anche le abitudini più semplici. Il caffè, che per noi era orgoglio e quotidianità, oggi rischia di essere ricordato come l’ennesimo simbolo colpito da rincari e instabilità.
E allora la domanda è semplice: vogliamo continuare a subire o trovare un modo per difendere la nostra identità e il nostro Made in Italy?